Riccardo Fogli, dopo una brevissima permanenza nei Jet di Pontedera (band dal profilo amatoriale) esordisce nel settore della musica leggera come frontman e bassista di un complesso rock che fa base a Piombino, Formatosi nel 1961 grazie alla forte spinta intraprendente di Ivo Saggini e di Tullio Anselmi. Quest’ultimo, insieme con il figlio Nedo (chitarrista), convocano Marino Alberti (batterista), Piero Ballini (chitarrista) e Vincenzo Doni (organista). The Slenders, (Gli Smilzi, questo il nome della band), attendono di trovare un bassista che di li a poco si galvanizza nel giovanissimo Fogli, che nell’estate del 1963 debutta nella formazione all’hotel Hermitage dell’isola d’Elba. La band in quella occasione si presenta al pubblico sotto lo pseudonimo The Slenders & Tony Rio (soprannome, quest’ultimo, sotto il quale si cela Riccardo Fogli). Il quintetto si compatta e nel 1965, in vista delle prime trasferte extra-regionali, acquista un furgone. Nel 1966, reduce l’anno precedente dalla partecipazione alla Festa degli Sconosciuti di Ariccia (dove il Complesso si è piazzato al secondo posto), la band viene scritturata da Leo Wächter che ingaggia il quintetto in prova per un mese a conclusione del quale gli prospetta di suonare al Piper-Club di Milano. A Piombino Fogli lavora come gommista[1] mentre gli altri componenti della band sono impiegati presso lo stabilimento delle Acciaierie e per poter suonare chiedono e ottengono sei mesi di aspettativa. Quella al Piper di Milano, in occasione della quale avviene l’incontro tra Fogli e la prima formazione dei Pooh (allora capitanata da Valerio Negrini e Mauro Bertoli), è una delle ultime esibizioni della band.
Impressionati dallo stile canoro del giovane Fogli e dalla sua tecnica al basso, dopo il concerto i musicisti del complesso dei Pooh gli chiedono di entrare nella formazione in sostituzione di Gilberto Faggioli, che già da qualche tempo si trova in forte divergenza con le scelte musicali dei compagni e per ciò è stato estromesso dal sodalizio. Di contro, i componenti della band a cui fa capo Fogli, senza un contratto discografico e attraversati da un clima di smobilitazione, dovuto alle ristrettezze economiche, sono in procinto di sciogliere la band.
Il passaggio di Riccardo Fogli nel ruolo di bassista da una formazione all’altra avviene non senza compromessi: Saggini e soci chiedono a Valerio Negrini di accollarsi le rate del furgone della band che ancora stavano finendo di pagare. Così il complesso dei Pooh si ritrova con un nuovo bassista, che in dotazione, oltre al furgone e alle ammiratrici, porta pure la canzone Nel buio, cover di I looked in the mirror, che i Pooh inseriranno sia nella scaletta dei concerti sia nel primo album, Per quelli come noi, uscito nell’ottobre del 1966. Il ruolo di Riccardo nel primo LP della band è comunque marginale; si occupa dei cori e delle parti di basso dei brani non ancora registrati. Alcune canzoni erano infatti già state incise e pubblicate in precedenza.
Fra i brani che rimangono fuori dal disco, spicca una chicca divertente, I cinque orsacchiotti, nella quale i 5 musicisti, a turno, interpretano una delle strofe. L’ultima viene affidata proprio al giovane Fogli. In seguito, dopo l’abbandono di Mauro Bertoli, il complesso si assesta in quartetto. Escono alcuni singoli di successo, Piccola Katy e In silenzio, entrambi affidati all’interpretazione di Riccardo, il quale diventa leader vocale della band anche nel successivo Long Playng Contrasto, uscito nel 1969. Riccardo è anche voce principale di Mary Ann, Un minuto prima dell’alba e Goodbye Madame Butterfly.
Quando i Pooh incidono Memorie nel 1970, è già chiara la posizione di Riccardo come unica voce della band, il che lascia pochissimo spazio sia a Roby Facchinetti sia a Valerio Negrini. Il ruolo di leader vocale della band si incrina quando il complesso passa alla CGD (catalogo CBS), nel 1970; nel giugno di quell’anno, Riccardo esordisce come solista con il 45 giri Zan zan/I 10 comandamenti dell’amore, inciso con lo pseudonimo Renzo, insieme con Virginia (Viola Valentino), sempre per la Vedette. Il produttore dei Pooh, Giancarlo Lucariello, non volendo lasciare al solo Riccardo il ruolo di voce principale, decide di affidare a Dodi Battaglia il cantato di Tanta voglia di lei, il 45 giri che lancerà il complesso dei Pooh nell’Olimpo della canzone.
A Riccardo viene affidata l’interpretazione vocale del brano Pensiero. Nell’album Opera prima, uscito nel 1971, Riccardo interpreta pure Che favola sei, Alle nove in centro e la prima strofa cantata (dopo il parlato di Valerio Negrini) del brano Opera prima. L’insofferenza al ruolo di comprimario porta Riccardo a lasciare la band nel 1973, nel bel mezzo del tour per l’album Alessandra. Lucariello ha affidato i singoli più importanti del disco ancora a Battaglia, togliendo sempre più spazio a Riccardo, che comunque ha il proprio spazio in Nascerò con te, Col tempo, con l’età e nel vento, (Cantato in coppia con Battaglia), Donna al buio, bambina al sole, Quando una lei va via e Alessandra, canzoni evergreen del repertorio della band.
A questo punto Riccardo Fogli nei Pooh si sente come un re senza corona e, aiutato dai consigli di Patty Pravo, all’epoca sua fidanzata, che lo convince a lasciare il gruppo per intraprendere la carriera solista, comunica ai membri della band la sua intenzione di lasciare. Nel 1973, mentre i Pooh pubblicano il pluridecorato Parsifal, proposto anche in una fortunata tournée americana, Riccardo battezza il proprio esordio da solista con un LP che rimane pressoché sconosciuto, Ciao amore, come stai.
Da questo album vengono estratti alcuni singoli, ma la scelta di Riccardo sembra rivelarsi un fallimento, abbandonare un gruppo destinato a lasciare un segno indelebile nella storia per far musica per conto proprio, senza avere riscontri né dal pubblico né dalla critica. Nel 1974 partecipa a Sanremo col brano Complici, di Carla Vistarini e Luigi Lopez, a cui fa seguito un brano dal sapore progressive, Amico sei un gigante. L’anno successivo pubblica il singolo Guardami (con il quale partecipa a Un disco per l’estate), un brano che rimanda molto agli anni sessanta che stenta a trovare spazio nei juke box. Un disco, interamente cantato in spagnolo, delle canzoni dei primi anni di Fogli, segue le incisioni italiane.
Nel 1976 arriva una svolta nella carriera di Fogli, il 45 giri Mondo, di Carla Vistarini e Luigi Lopez, diventa un successo e il nome dell’ex bassista dei Pooh comincia finalmente a circolare nei grossi circuiti nazionali. Grazie a Mondo, il cantante entra nella Top Ten della Hit Parade, partecipa al Festivalbar e ritira il Premio Disco Verde. Sempre in quell’anno, pubblica il suo secondo LP, intitolato semplicemente Riccardo Fogli, che include fra le altre una canzone del suo periodo nei Pooh, la famosa In silenzio che viene rivisitata in una versione particolarissima e rallentata, con una sezione orchestrale a far di contorno. L’intro ricorda però Infiniti noi dei Pooh, pubblicata nel 1973. Nel disco trovano spazio anche Mi manca, brano scritto da Umberto Tozzi che verrà incluso sia nell’album dell’artista toscano sia in quello del giovane cantautore torinese. Fra le due versioni, l’unica differenza sarà il testo, leggermente modificato dal paroliere Giancarlo Bigazzi. Con Giancarlo Lucariello che produce i suoi dischi, Riccardo torna in auge e pubblica nel 1977 il singolo “Stella” di Carla Vistarini e Luigi Lopez, che diventa una hit importantissima della sua carriera, anche se non riesce a oscurare il precedente successo di Mondo.
Il seguente LP, Il sole, l’aria, la luce, il cielo, esce nel 1977 e segna una tappa importantissima della carriera di Fogli, forse vagamente datato per il periodo nel quale è uscito, ma che delinea i contorni dell’ex ragazzo del ’66. Nel disco sono incluse canzoni come Anna ti ricordi, Il giorno comincia qui, Ricordati, Paola, le ultime due vanno a comporre il 45 giri uscito in seguito per promuovere il disco. Gran parte dei brani vengono affidati alla penna della poetessa Carla Vistarini e di vari autori delle musiche. Riccardo scrive i testi di sole due canzoni, l’eterea e emozionante Vendo sogni e Dolce straniera. Nel 1978 esce la raccolta Io ti porto via, che include quattro canzoni inedite tra le quali la title-track. Il grande successo arriva nel 1979, con il singolo Che ne sai, che rimane per moltissimo tempo nelle prime posizioni in classifica, accompagnando il successo dell’omonimo LP nel quale si trovano anche due brani firmati dall’ex compagno di gruppo Roby Facchinetti.
Riccardo lascia un’impronta importante di sé come interprete raffinato e gentile della canzone italiana, negli anni del cantautorato, del punk, dei giovani ribelli, Fogli si presenta sia nella musica sia nell’abbigliamento come un giovane damerino in frac, proprio come nella copertina del disco. Altri singoli importanti sono Pace, Non mi lasciare e Che amore vuoi che sia. La maggior parte dei brani è composta da Maurizio Fabrizio, che si occupa anche degli arrangiamenti, e dal paroliere Guido Morra, già autore dei testi delle canzoni di Gianni Togni. Sempre nel 1979 dovrebbe uscire l’album Matteo, prodotto da Fogli e Marcello Aitiani, con testi scritti interamente da Riccardo, ma il disco viene bloccato dalla casa discografica perché ritenuto troppo “diverso” (si tratta di un concept album di rock progressive nel quale si narra la vita di un uomo ripresa al contrario, dalla morte alla nascita, in pratica un disco al contrario rispetto a quello fatto con i Pooh dieci anni prima, ovvero Memorie) dal genere che ha portato alla ribalta Fogli, il pubblico ne sarebbe rimasto spiazzato. Il brano Festa viene incluso in Che ne sai.
La serie fortunata di Riccardo continua nel 1980 con l’LP “Alla fine di un lavoro” dal quale viene estratto il singolo Ti amo però, oltre a Scene da un amore e al brano eponimo del disco. Anche Fogli partecipa alla stesura dei testi.
Nel 1981 esce Campione, album che consacra Riccardo Fogli come interprete della canzone italiana. Da questo LP, infatti, viene estratta Malinconia, canzone che vince La Vela d’Oro, il Telegatto e il Disco di Platino.Nel 1982 partecipa a Sanremo e vince con Storie di tutti i giorni, canzone che in molti vedevano come vincitrice già designata della manifestazione. La vittoria sanremese, peraltro, è abilmente costruita dal produttore Lucariello, che curò i dettagli della canzone, dal suono di chitarra elettrica contrapposto a un giro di pianoforte classico, dall’abbigliamento elegante di Riccardo Fogli durante la serata finale, all’accompagnamento di un chitarrista di matrice rock di grande effetto come Roberto Puleo. Le enormi polemiche a seguire (si vocifera di una vittoria comprata dalla casa discografica[2]) non minano la popolarità del brano, che balza in cima alla Hit Parade, regalando a Fogli il Premio Bettino Ricasoli per la qualità letteraria del testo, il Telegatto, il Premio Radio Corriere TV e il Disco d’Oro. Il successo del brano permette al cantante di esibirsi l’anno successivo all’Eurovision Song Contest, manifestazione canora europea che vedeva la partecipazione, come rappresentante dell’Italia, proprio del gruppo o dell’artista vincitore a Sanremo.
Nel 1982 escono quindi due LP, il primo Collezione comprende la vincitrice di Sanremo e i brani migliori di quel periodo, e Compagnia; questo 33 giri ha in totale dieci brani, cinque nuovi e cinque già editi da altri cantanti. I brani già editi hanno però un filo conduttore comune: sono stati scritti da autori che conoscono Fogli molto bene: Luigi Lopez e Carla Vistarini per La voglia di sognare (originale di Ornella Vanoni del 1974), Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio per Per amarti (originale di Mia Martini del 1977), Roby Facchinetti e Valerio Negrini per Nascerò con te (originale dei Pooh, con lui come voce solista, del 1972) Dario Baldan Bembo per Tu cosa fai stasera (originale dello stesso Baldan Bembo a Sanremo 1981) e ancora Lopez e Vistarini per Io Voglio Vivere (originale di Alice del 1975). Tutte canzoni che gli sono piaciute negli anni e che avrebbe voluto cantare e adesso lo ha fatto. Le canzoni nuove sono la stessa Compagnia, di Guido Morra e Maurizio Fabrizio, canzone velata di una nostalgia per le cose e per il tempo che passa, tematiche preferite dal nostro. Poi Come cambia in fretta il cielo, una canzone che sembra presa dal repertorio dei Pooh, scritta da Maurizio Piccoli e Maurizio Fabrizio e Altri Tempi (anche qui il rimpianto per il passato), Un Angelo e Donne.
Un disco molto maturo, fatto con tutti i crismi, arrangiato, prodotto e scritto con gli amici di sempre, cosa che si può notare già dalla copertina: davanti lui da solo a braccia conserte, testa abbassata e bicchiere a lato (immagine che dà l’idea di una persona abbastanza giù di morale). Sul retro copertina è rappresentato lo stesso tavolo ma lui non è più da solo: ci sono gli amici Dario Baldan Bembo, Maurizio Fabrizio, Roby Facchinetti e Renato Brioschi (già Renato dei Profeti). Le due facce di Riccardo Fogli. Il disco è stato registrato negli studi della CGD e prodotto da Giancarlo Lucariello. Cosa particolare è che per la prima volta Fogli non fa anticipare il 33 giri da un singolo. Forse questo pensare in grande può avergli nuociuto perché l’album non dà i risultati sperati in termini di vendite e Fogli deve molto della sua carriera a singoli azzeccati, quindi il suo pubblico è portato ad acquistare prima il 45 giri e poi, più in là, il 33, dopo ripetuti ascolti televisivi e radiofonici. Si potrebbe anche dire che il massimo come cantante e personaggio l’abbia raggiunto nel biennio 1981-82. Da questo momento in poi, c’è la discesa. Una discesa, non in caduta libera, ma discreta che lo porterà a una carriera discografica più rarefatta e ponderata.
Fogli partecipa con Per Lucia (scritta dallo stesso Fogli con Maurizio Fabrizio e Vincenzo Spampinato) all’Eurovision Song Contest del 1983, brano che si piazza all’11º posto. La canzone tratta di un tema ben diverso dalle solite “lagne d’amore”, infatti nell’immaginario degli autori si tratta di una lettera scritta a una ragazza che vive oltrefrontiera, a Berlino Est. Dal 1984 si apre un periodo nel quale Riccardo sforna dischi un po’ plastificati, come detta la moda musicale del tempo, dischi che non ottengono un gran seguito, nonostante le partecipazioni sanremesi di alcune canzoni. Dell’84 è l’album Torna a sorridere (di cui fa parte l’omonima canzone presentata al Festivalbar), mentre dell’85 è l’album 1985, all’interno del quale è inclusa la canzone sanremese Sulla buona strada. Il brano ottiene un ottimo riscontro piazzandosi al quarto posto nella classifica del festival; in estate presenta al Festivalbar Dio come vorrei, non inclusa nell’album.
Nel 1987 per promuovere il disco Le infinite vie del cuore, Riccardo si riunisce ai vecchi amici dei Pooh nel singolo Giorni cantati. Successivamente escono altri album: Amori di guerra del 1988 (da molti fan considerato uno dei dischi migliori della sua produzione), la raccolta Non finisce così, 1989, che include il brano presentato quell’anno a Sanremo, e Sentirsi uniti del 1990, nel quale è incluso Ma quale amore, anch’esso in gara al Festival, dove Riccardo ha collezionato ben 3 quarti posti di fila dopo la vittoria del 1982.
Nel 1991 Fogli partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con un brano introspettivo, Io ti prego di ascoltare, che viene incluso insieme a Dimmi chi sei e A metà del viaggio in un album, intitolato come quest’ultimo pezzo, dove vengono rivisitati molti dei suoi grandi successi; A metà del viaggio segna la fine della collaborazione con lo storico produttore Giancarlo Lucariello. Sempre nello stesso anno incide Amici, brano scritto da Roby Facchinetti e Valerio Negrini, interpretato a due voci con Marcella Bella e incluso nell’album della cantante, intitolato Sotto il Vulcano. Riccardo Fogli torna a Sanremo nel 1992 con In una notte così (inizialmente destinata a Mia Martini). Vieni poi pubblicato l’album Teatrino meccanico, che include anche Voglio le tue mani (singolo del quale viene girato un video clip che preannuncia la partecipazione al Disco per l’Estate). Il cantante incide poi per il mercato spagnolo Sabrás, nota in Italia come Saprai nella versione a due voci di Fiordaliso e Roby Facchinetti e ora eseguita da Fogli e dalla stessa cantante in lingua spagnola.
Nonostante le buone critiche (che parlano di un artista raffinato e fuori dagli schemi della musica attuale) e i vari riconoscimenti come il Premio Calidario del Casinò Municipale di Sanremo, la Targa Ciano Montello, la Targa San Vincenzo e la Targa Colle di Fuori, la popolarità e la vendita dei dischi di Fogli sembra affievolirsi sempre più. L’artista pubblica allora Nella fossa dei leoni, disco dalle sonorità tipicamente elettriche, del quale fanno parte Ombre sopra i muri e Caro amore mio (da questo disco viene tratto il singolo Storia di un’altra storia). Del 1995 è invece Fogli su Fogli, un album interessante poiché unplugged, ovvero suonato in presa diretta con grandi sessioni di musicisti: vi prendono parte, oltre alla storica band di Fogli (Roby Facini, Ugo Maria Manfredi, Pietro Cantarelli e Alessandro Ravasini), anche Massimo Luca, Vince Tempera e Claudio Pascoli, insieme con Giovanni Pezzoli e Andrea Fornili degli Stadio, e un quartetto d’archi. Nel disco trovano posto molti successi riarrangiati in chiave acustica e due inediti: Quando sei sola e Monica (destinata a partecipare al Disco per l’Estate).
L’anno seguente si ripresenta a Sanremo con Romanzo (brano confinato in diciannovesima posizione), anticipando l’omonimo album. Nel 1998 esce, quasi in sordina, Ballando, un disco (di sole sette canzoni) ben suonato ma che viene presto dimenticato, anche a causa delle vendite quasi nulle. Mentre nel 1999 la rivista specializzata Raro! pubblica in tiratura limitata (1.000 copie) la versione rimasterizzata in CD del precedente concept album Matteo, registrato nel 1978 e abortito all’epoca.Nel 2001, il grande successo di Fogli Storie di tutti i giorni è reinterpretato dalla cantante israeliana Dana International. Il pezzo, nella versione ebraica, prende il titolo di Tagid Li Mi (Dimmi Chi). Dopo una serie di raccolte antologiche e un disco dal vivo del 2002, il nome di Riccardo Fogli torna a circolare con la vittoria del reality show Music Farm, condotto da Amadeus nel maggio del 2004. In seguito, come premio, gli viene concessa la pubblicazione di un CD con le migliori interpretazioni realizzate nel programma di Rai 2. Nel giugno del 2001 si esibisce al Lombardia Festival (direttori artistici: Luigi e Carmelo Pistillo).
Nel 2005 esce Ci saranno giorni migliori, primo disco di inediti del nuovo millennio, prodotto da un’importante emittente radiotelevisiva italiana. Gran parte dei brani del disco sono scritti dal cantautore Gatto Panceri, Riccardo firma il testo di Profumo di lei. Si aggregano anche Dodi Battaglia, che firma le musiche e suona la chitarra in Amori belli, amori brutti e Fio Zanotti (arrangiatore anche dei Pooh) in Per te io canto. Viene estratto anche il singolo Non finisce qui, mentre Io non canto (senza te) è una versione diversa del brano già presentato l’anno precedente (per la stessa etichetta) da Dennis. Questo nuovo lavoro frutta a Fogli il Premio Speciale ai Venice Music Awards. Nel 2008 esce Riccardo Fogli Libro+Cd: si tratta di un cofanetto contenente un CD con alcuni estratti dal suo repertorio (Piccola Katy, Malinconia, Storie di tutti i giorni, Non finisce così, Quando sei sola, ecc.) e un libretto autobiografico in cui sono raccolti degli aneddoti della sua vita.
Il 7 luglio 2010, dopo cinque anni di lavorazione, esce per le Edizioni Pendragon il primo libro biografico su Riccardo Fogli, da lui autorizzato e in parte scritto: Fogli di vita e di musica, firmato dal giornalista Fabrizio Marcheselli e dalla “storica” fan Sabrina Panti, contenente fra l’altro la discografia completa e delle foto rare, una prefazione di Giorgio Panariello e testimonianze inedite di vari personaggi dello spettacolo.
Nel 2013 partecipa al talent show Tale e quale show, nel quale interpreta diversi artisti, tra i quali Ivano Fossati e la sua ex fiamma Patty Pravo.
Nel 2015 dopo 42 anni di assenza, rientra nella formazione del complesso dei Pooh per il tour “Reunion” del 2016, organizzato per celebrare il cinquantesimo anno di attività del gruppo: oltre a suonare in tutte le date del tour, Riccardo incide con i Pooh delle nuove versioni a 5 voci di classici della band quali Pensiero, Noi due nel mondo e nell’anima, Chi fermerà la musica, Piccola Katy e Pierre, oltre ai 4 brani inediti presenti nel triplo cd/DVD live Pooh 50 – L’ultima notte insieme Tante storie fa, Le cose che vorrei, Ancora una canzone e Traguardi. Il 31 gennaio 2017, una volta conclusa l’esperienza “Reunion” con i Pooh, Riccardo pubblica per Sperling & Kupfer l’autobiografia Un uomo che ha vissuto – Storie di tutti i miei giorni.