Nicoletta Strambelli nasce in una città d’acqua, e in modo del tutto naturale acquisisce il fascino e la magia di Venezia. I suoi primi anni trascorrono con i nonni paterni tra disciplina da marines e splendida libertà, e i tanti amici di famiglia. Alcuni di questi sono dei personaggi che anche senza volerlo arricchiscono e formano la Strambelli. E’ il caso dell’attore Cesco Baseggio, del soprano Toti Dal Monte e del Cardinale Roncalli (futuro Papa Giovanni XXIII°). Sono loro il primo pubblico davanti a cui Nicoletta si esibisce, e fa i suoi primi inchini. Già da allora è particolarmente vivace e dimostra di avere un forte senso dell’impegno riuscendo a portare avanti molte attività. Frequenta le scuole pubbliche (dopo aver rifiutato il collegio scappando per ben tre volte) dove instaura un ottimo rapporto con la maestra che in classe fa cantare ai suoi allievi “La Marsigliese”; a 8 anni già studia pianoforte con la Nobildonna “disperata” Mazzin Crovato, danza con Madame Turrito della Fenice di Venezia, e prende lezioni di teoria solfeggio e armonia con il Maestro Amendola. A dieci anni viene iscritta al Conservatorio Benedetto Marcello, dove studia pianoforte con il Maestro Eugenio Bagnoli, supera un esame ed entra direttamente al quarto anno. Fuori corso studia per direzione d’Orchestra con il Maestro Ettore Gracis, appassionandosi al punto da pensare che un giorno “da grande” sarebbe diventata la sua professione. E’ a casa di Peggy Guggenheim dove spesso si trova a fare i compiti, mentre il tempo libero lo passa con gli artisti della Biennale. Durante “le manche” scolastiche (insegnatele dalla nonna) si diverte passeggiando e mangiando il gelato con un anziano e saggio signore che poi scoprirà essere Ezra Pound. La morte del nonno la tocca profondamente e all’ottavo anno di Conservatorio decide di lasciare Venezia e di andare in Inghilterra per imparare l’inglese.
Per le strade di Londra, a Piccadilly, sente parlare di un locale romano che fa tendenza, tra decidere di andarlo a vedere e ritrovarsi a ballare al Piper, il passo è breve, e vestita di un abito di Emilio Pucci fregato alla mamma, raggiunge Roma con una pseudo – macchina improvvisata, prestata da alcuni amici. Immediato è l’interesse che suscita nell’allora proprietario del locale Alberigo Crocetta. Un amico di Padova di Nicoletta permette a Crocetta di avvicinarla. Crocetta le chiede subito: “Ma lei sa anche cantare bene, così come balla?” “Certo” è l’immediata risposta della Strambelli! Quella sera al Piper c’erano Gianni Boncompagni, Renzo Arbore e Luigi Tenco, e lei non ebbe scampo, fu invitata a cantare e dopo due mesi era Patty Pravo “la ragazza del Piper”. Volete sapere perché scelse questo nome? Al Conservatorio la Strambelli studiava Dantismo con il professor Chiarini e l’unica parte che amava era l’Inferno. Da qui Pravo (anime prave). Quanto a Patty era un nome molto ricorrente in quel periodo … e soprattutto suonava bene con Pravo.
Il disco del debutto è “Ragazzo triste”, piace a critica e pubblico ed è la prima canzone di musica leggera trasmessa dalla radio Vaticana, mentre la Rai censura la frase “Il mondo che ci apparterrà”. L’ascesa continua con “Qui e là” e “Se perdo te” un brano che mostra al pubblico una Patty totalmente diversa, una vera interprete di classe dalla splendida voce. …E nonostante tutto la Strambelli continuava a non considerarsi una cantante… Di Patty Pravo si parla e si comprano i dischi nel mondo, per lungo tempo è presente nelle classifiche mondiali con almeno tre singoli. “La bambola” (canzone incisa senza convinzione) vende subito 9 milioni di copie ed è prima in classifica oltre che in Italia, in Spagna, Giappone, Francia, Germania e Sud America. Ad oggi il brano ha venduto oltre 40 milioni di dischi. E’ Patty Pravo mania, i giovani la seguono, la imitano anche nel look, ne fanno il loro manifesto di vita. Negli anni in cui i protagonisti della musica leggera partecipano alle manifestazioni canore per lanciare i propri dischi, lei propone le sue canzoni direttamente al pubblico, dimostrando già di saper fare scelte ben precise, fuori dai canoni, ma in sintonia con la sua necessità di esprimersi in un certo modo. Spiazza tutti facendo tournée in cui canta e balla, portando avanti spettacoli alternativi e sperimentando per prima le tecnologie più avanzate; riunisce artisti dalle diverse formazioni musicali e anticipa le forme multimediali. Da ragazza bellissima e super beat si trasforma in splendida interprete di canzoni raffinate, e brani dei Beatles, di Jacques Brel, Leo Ferré, Vinicius De Moraes e Neil Diamond, diventano con le sue esecuzioni delle vere perle musicali. Se si osserva il suo nutrito repertorio video, in alcuni brani eseguiti da lei poco più che ventenne, la sua immagine appare addirittura “più grande” di quella del presente; un esempio per tutti “La canzone degli amanti”, un brano “mai vissuto”, improbabile per la sua giovane età, ma che Patty eseguì magistralmente. Negli anni Ottanta, dopo i trionfi di brani come “Pazza idea” e “Pensiero stupendo”, e di rock molto avanzato per il nostro Paese, la Strambelli si allontana dalla cultura musicale italiana “usa e getta” e da un linguaggio televisivo che non ama e aspettando un giro di boa si trasferisce negli States. Ritiene che sia meglio viaggiare, provare la libertà. Viaggiare anche dentro se stessa, senza fretta. Rischiando anche, perché è difficile sparire, tornare e ricominciare, invece ogni suo ritorno sulla scena diventa indelebile nel tempo: può provocare con apparizioni scioccanti, ammaliare con esibizioni di classe, in ogni caso trascina dietro di sé sempre più fans e anche la critica è dalla sua.
Nel 1994 conquista la Cina. La prima volta che approda in Cina non è per lavoro, è il 1993 e Patty vuole semplicemente fare un viaggio, per arrivare a Pechino sceglie di fare tutta la Via della Seta. Attraversa due Paesi in guerra, chiede infiniti permessi e a Pechino si imbatte con le nuove tendenze musicali, incontra artisti di vario genere e band con le quali si ripropone di suonare; infatti nel 1994 torna ed è successo. Si esibisce in una trasmissione televisiva davanti a un miliardo e trecentottantamila spettatori, mette le sue esperienze musicali e il suo nome a disposizione di gruppi famosi dando loro la possibilità di esibirsi non da “carbonari” come solo gli era concesso, ma pubblicamente (Black Panther solo per fare un nome). Incide anche un album “Ideogrammi” un disco di classe molto apprezzato dalla critica, che ha per lei sempre più parole di stima. In Cina Patty è tutt’oggi amata e richiesta.
Poi è ancora Italia. Siamo nel 1996, Patty fa un warm up tour nei principali club italiani, tra cui il Piper di Roma. Sono sold out e standing ovation ogni sera, il pubblico è sempre con lei e con il suo entusiasmo la porta a partecipare al Festival di Sanremo con “…E dimmi che non vuoi morire”. E’ un grande successo, di pubblico, critica e premi, l’album che la contiene vende 350 mila copie e Patty mette su una tournée cantando tutte le sue canzoni più celebri (comprese quelle che non avrebbe più voluto cantare), e facendo 120 concerti in un anno. Da qui ogni momento è il presente, non ci sono più soste, ma album, canzoni belle e romantiche miste a brani rock e musicalmente innovativi, tournée in ogni parte del Mondo che vedono partecipe un pubblico sempre più eterogeneo e composto da tanti giovani. L’estero la porta ad incidere un disco cantato in arabo e francese uscito in tutto il Mondo nel 2007 “Spero che ti piaccia … pour toi” dedicato al Mito Dalida, dove emergono le straordinarie doti vocali e interpretative di Patty. Il Tour estivo 2008 ha visto la partecipazione di 160 mila persone in 15 location, e sold out nelle principali Arene del mare e Anfiteatri. L’ultima tappa estiva all’Arena di Verona il 18 settembre ha visto la presenza di 9.000 persone. Protagonista una Patty Pravo più che mai animale da palcoscenico, solare, bella e in possesso di una grande voce in grado di passare indifferentemente nello stesso concerto dal pop al rock, con canzoni spesso accompagnate da standing ovation e tifo da stadio. Un amore che la premia come protagonista indiscussa della scena musicale di ieri e di oggi. Partecipa nel 2009 alla 59° edizione del Festival di Sanremo con la canzone “E io verrò un giorno là” (per lei in veste di ospiti si muovono le leggende della musica Tood Rundgren, Nathan East e Dave Wackl) brano presente sul mercato nel doppio cd “Patty Pravo Live Sold Out Arena di Verona 2008”. I grandi numeri di pubblico del Tour Patty Pravo Sold Out, portano alla nascita di un DVD particolarmente originale, mai nessun artista lo aveva fatto prima: è “Circola un video su di me ” Patty Pravo Live , un’operazione alquanto originale, infatti gli operatori di ripresa sono stati i suoi fan! Un DVD quindi espressione di uno sguardo collettivo puntato su Patty, dove la sua immagine si moltiplica attraverso le varie sensibilità di chi sta dietro alla telecamera. Un prodotto che vede il ribaltamento in video delle percezioni sensoriali degli ammiratori di Patty. A dicembre Patty riceve in Campidoglio il Prestigioso Premio per la Musica, come massima espressione dell’arte in Europa. Il 16 febbraio 2011 esce il nuovo album di inediti “Nella terra dei pinguini” anticipato dal singolo di Giuliano Sangiorgi “Unisono”, l’album contiene il bellissimo brano “Il vento e le rose ” proposto al 61° Festival di Sanremo, la canzone sarà la più trasmessa dalle radio, ed entrerà nella classifica delle suonerie. Il 2011 termina con un Tour di 35 date che ha visto Patty ancora protagonista nei teatri, spazi estivi, e nei club. Ovunque confermando il suo successo davanti ad un pubblico di ogni età . A Dicembre viene insignita a Parigi del Premio “The Best” per essere presente nel panorama internazionale da 45 anni e per aver interpretato le canzoni di Dalida nell’album “Spero che ti piaccia … pour toi” Tra i traguardi raggiunti nel 2012, c’è la Colonna Sonora del Film “Com’è bello far l’amore ” di Fausto Brizzi, con il brano omonimo che vincerà ll Golden Globe, premio cinematografico assegnato dalla stampa estera. A Giugno dopo un Club Tour strepitoso, arriva la canzone “La Luna” intrigante brano della coppia Vasco Rossi – Gaetano Curreri, che si ricompone per Patty dopo il successo di “E dimmi che non vuoi morire”. Il brano vince il Premio Lunezia. Nel 2013 esce un triplo cd “Meravigliosamente Patty” edito da Sony. Tra concerti e partecipazioni televisive nei principali programmi, Patty trova il tempo di dedicarsi anche al Cinema. Il regista greco Panos Koutras scrive un Film dove in parallelo alla storia, il light motiv è Patty e la sua musica. Fa anche un Cammeo, e la pellicola nel 2014 viene presentata al Festival del Cinema di Cannes nella sezione “Un certain regard”. 15’ di applausi in sala. E ancora un Premio in Campidoglio, alla carriera.
Nel 2015 incide “Eccomi” un nuovo album che vedrà la luce al Festival di Sanremo 2016 con il brano “Cieli immensi” di Fortunato Zampaglione. E’ un disco d’autore, Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi, Zibba, Fortunato Zampaglione, Gianna Nannini, Samuel dei Subsonica, Rachele dei Baustelle e tanti giovani di qualità, partecipano alla realizzazione. Produttore del disco è Michele Canova, una firma, una garanzia, la casa discografica la Warner. “Cieli immensi” sesta in classifica, terza al televoto e vincitrice del Premio della critica porta Patty Pravo ad essere la vincitrice morale del Festival (suo anche il primo posto nelle principali testate di alta moda per il look) e protagonista indiscussa nel panorama musicale. I numeri parlano chiaro: 6 milioni di visualizzazioni YouTube del suo videoclip, Disco d’oro, 45 Live con un pubblico di 400 mila persone (4 generazioni e tantissimi giovani che la scoprono per la prima volta), indice di gradimento massimo, presenza rilevante sui social network. Numero imprecisato di Premi, tra i quali il Kinéo Award ricevuto alla Mostra del Cinema di Venezia. Un anno il 2016 (quello del Cinquantennale) che continuerà a stupirci. Rossella Martini – Ottobre 2016